Frequenta l’Atelier dal 1999, anno della sua fondazione. Riccardo quando disegna ha un approccio istintivo, tutto ciò che gli passa nella mente lo riproduce attraverso la creazione di molteplici simboli grafici che ripete ossessivamente e che riesce con un equilibrio sorprendente a farli dialogare tra loro come in uno spartito musicale composto di volta in volta da stelle, pianeti, cavalli, ciminiere, chiese, croci, svastiche, falci e martelli, navi, chitarre, gatti, cani, pistole, treni, pesci, uccelli, caffè e "Barge" (Riccardo Bargellini), il "maestro"*. Riccardo ogni volta sceglie dal suo "serbatoio" quali simboli inserire, ripetere e accostare, come una frammentazione del suo Io che si va a ricostruire sul foglio; una mappa mentale dei suoi pensieri e dei suoi ricordi di vita. La forza del suo lavoro artistico capace di evocare simboli, in alcuni casi ha trovano anche una funzione commerciale come per esempio il logo della casa editrice "Valigie Rosse" e quello dell’associazione culturale "SIC12", da lui disegnati.
*Riccardo Sevieri è forse l’artista che meglio rappresenta l’Atelier Blu Cammello, tanto dalla sua persona che dalla sua opera emana umorismo ludico, tragico, tenero, sempre spiazzante. Da subito, nel 1999 Bargellini capì quanto fosse importante il caffè per Riccardo, lui è un grandissimo bevitore, ne berrebbe uno ogni ora e su questo il "Barge" ha costruito la storia della loro amicizia perché da sempre, ogni giorno di atelier porta con se "Il bombino", una boccetta di vetro con un caffè che gli consegna al termine della giornata come un riconoscimento, un dono al suo lavoro e un segno di amore fraterno.
EVENTI E MOSTRE E PUBBLICAZIONI
2022
TAGELDIMDE/MIDDLEGATE- Geel (Belgio)
Parole in cammino - Sic12 artestudio, Roma
2021
Het nieuwe geniaal - Cultuurecentum Mechelen, Belgio
2019
Galleria Rizomi - ArtVerona
Galleria Rizomi - Outsider Art Fair Parigi
L'Arte Outsider? Uno spettacolo, Ex Dogana di Terra, Verona
2018
"IN - progetti che includono" - 70m2 Livorno
III ed. Festival dell’Outsider Art - Alcatraz, Gubbio
S-legami - Pac180 Livorno
2017
No One - Arte Spazio Tempo, Venezia
Felice come Cavallotti - Edizioni Valigie Rosse
Prevenzioni del tempo, Luigi Socci - Edizioni Valigie Rosse
2014
UniBooKat - Galleria Lehrerzimmer PROGR, Berna
BREWED IN CHICAGO : A Common Bond - MADmusée Liegi
2013
Artists - Berna - Svizzera
Au Compte- Goutte - Mad Musée, Liegi
2012
Bisogna avere la stoffa! - Festival dei matti - Venezia
Circonvulutions - Grand Curtius, Liegi
A4GOD - Spazio XYZ - Treviso
Sezione speciale Outsider Art - Artisti in mostra · Fiera di Parma
A4GOD - Festival BilBolbul - Bologna
2011
Ero convinto di essere un mito - Il Chiodo di Sermoneta, Latina
Essere Segno - Festival FolloWme · Pinacoteca Civica, Follonica
NoMad part 1 - Wit.h , kortrijk, Belgio
Gravures - Grand Curtius, Liegi
Intelligenze Rovesciate - Fortezza del Priamar, Savona
2010
Se non e' vero e' bello - Grand Curtius, Liegi - Belgio
Collection Madmusée - La Maison des Métallos, Parigi
Aprire le Zolle - il Chiodo di Sermoneta - Sermoneta, Latina
Serate illuminate / PAC180 - Centro Basaglia, Livorno
Covers, Festival FolloWme - Casello Idraulico, Follonica
2009
La collection du Madmusée au Grand Curtius - Liegi
Petites Ailes - Galleria "Une sardine colle au mur", Ginevra - Svizzera
2008
Follie Italiane - Nuove Follie - Galleria une sardine colle au mur, Ginevra
Tutti pazzi per Blu Cammello - Galleria Limited Milano
Dichiarazioni d'amore - Festival Margini Livorno
Musik! - Gallerie Du Mad, Liegi - Belgio
Piccole Ali. Valori infantili nell’arte outsider - Pinacoteca Modigliani Follonica
In_Out - Salle Saint-Georges of the MAW Liegi - Belgio
2007
Io è un altro > Palazzo Ducale Lucca
Ai Margini dello sguardo. L’arte irregolare nella Collezione Menozzi, Reggio Emilia
Acrobazie 3 > Galleria Adriano e Michele San Colombano a Lambro
2006
Colore Cosmos - Galleria Blu Cammello Livorno
Serie Noir CEC La Hesse Vielsalm, Belgio
Expo Art (Verona) 06 Verona
2005
Expo Art (Verona) 05 Verona
Le stanze di Archimede - Lucca
2003
God save the flags - Galleria Blu Cammello Livorno
2002
Riccardo, Riccardino e i Musi Neri - Galleria Blu Cammello Livorno
Blu Cammello On Air one - Air studio Milano
2000
254 - Centro Basaglia Livorno
LE FORME E I SIMBOLI NELL’OPERA GRAFICA DI RICCARDO (RICCARDINO) SEVIERI
Di Agnese Pucciarelli (Psicologa Psicoterapeuta)
Nelle opere grafiche e pittoriche di Riccardo Sevieri lo spazio, il tempo e la forma prendono vita. Immagine e pensiero sono in stretto rapporto, fanno parte dell’agire artistico e questo definisce la flessibilità e la relatività delle forme. La forma artistica è come un tentativo di riprodurre la forma di relazioni complesse. La fantasia umana concepisce la realtà come forma, che quindi diviene entità autonoma, un mondo con una propria vita interiore. Secondo Focillon (2002) si devono distinguere forma, immagine e segno. Il segno significa, rimandando ad altro, mentre la forma si significa, cioè si innesta in un processo di cui l’autore è colui che definisce e che poi dovrà essere compresa da una sensibilità. La genesi delle forme va analizzata in relazione al suo tempo, rispetto al quale queste prendono corpo e allo spazio- limite entro il quale è dato loro di svilupparsi. L’idea dell’artista è forma e il suo grande privilegio è di immaginare, ricordarsi, pensare e sentire attraverso le forme.
Arriviamo allora alla definizione di simbolo: qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita dalla funzione rappresentativa e il simbolo si identifica con segno (Enciclopedia Treccani). Come sottolineò J. W. Goethe, nel simbolo si realizza allora l’identità tra simboleggiante e simboleggiato. Il simbolo è un’immagine che si offre a un continuo processo di interpretazione, che fa intuire un significato superiore, universale, nel particolare.
Ho chiesto a Riccardino che significato attribuisce ai suoi simboli. Risponde che non sa cosa sia un simbolo, ma ne definisce implicitamente il significato.
Cosa le piace disegnare?
Treni, cavalli, treni, cavalli, treni, cavalli... mi piacciono i treni e i cavalli... ormai sono appassionato ai cavalli. Quando ero piccino ero appassionato ai cavalli. Questo è il cavallo marrone... sempre piaciuto... marrone chiaro, eh! No marrone scuro! Marrone chiaro... e c’ho montato anche sopra! È il cavallo che vedevo all’ippodromo, quando andavo con i miei genitori a vedere le corse.
Ma disegna solo treni e cavalli?
Eh no, a volte anche le chitarre... una volta c’avevo una chitarra... una bella chitarra e una volta mi prese cinque minuti e la spaccai... ma de ci sono rimasto male! Mi ci piange il cuore!!
E ai concerti mi piaceva vedere suonare le chitarre elettriche... c’erano tutti i musicisti, suonavano, cantavano, devi vedere com’era bello...
Qui vedo anche dei pesci, giusto?
Sì, mi piacciono i pesciolini, quando ero giovane guardavo i pesciolini nelle reti: prendevo la rete, la buttavo e c’erano tanti pesciolini dentro...ma non mi ricordo dove li mettevo...forse nel secchio.
Ci sono anche i gatti...
A casa ne ho avuti 2, un gatto nero e un gatto grigio... devi vedere com’erano belli! E andavano d’accordo con i cani... a volte di notte mi ci addormentavo un pochino...una mattina mi scappò quello grigio.. e questi sono i gattini che stanno sempre a letto... certe dormite facevano i gattini... soprattutto quello nero faceva certe dormite il pomeriggio...
Questo simbolo strano cos’è?
il mio zio aveva un giochino fatto così, con la pallina... era tipo il computer, la pallina andava di qui e di là, io pigiavo i pulsantini... era il giochino al computer
Ma questa coppa ha le corna?
È la coppa dei campioni, perché mi piace vedere le partite alla televisione... una partita di coppa la vidi col mio nonno: Italia - Germania... mi disse “vuoi venire a casa mia a vedere la coppa?”, “Vai
vai”.
Altri simboli sono i cani Gippi, Gelosia, Rocky, il Setterino, Bas, i cani del signore che abitava accanto al suo appartamento, ai quali Riccardo si è affezionato durante la sua vita. A ognuno di loro sono legati dei ricordi precisi, piacevoli e affettuosi.
Le navi sono i ricordi dei viaggi all’isola D’Elba e all’isola del Giglio.
Le "corna del Barge" rappresentano le corna di Riccardo Bargellini. L’elemento gestuale italiano che Riccardino condivide con Riccardo. La volontà è di prendere in giro Riccardo, un elemento dialettico relazionale che riveste un importante contatto tra loro, così come le svastiche in contrapposizione con la falce e il martello: riguardano l’aspetto “lucignolesco” di Riccardino. Riccardo non voleva che le disegnasse, per ripicca Riccardino le disegnava.
Le pistole e i carri armati rispecchiano i fatti di cronaca di circa venti anni fa riportavano conflitti che Riccardino riproduceva nelle sue opere, come rappresentazione della società presente osservata a distanza, ma che lasciava in lui ricordi e rielaborazioni possibili del presente.
Come nei disegni il bambino esprime ciò che lo ha impressionato, distorcendone però le dimensioni. La mancanza di “senso delle proporzioni” si ritrova però anche nei disegni degli antichi egizi e in altre culture: ciò che ha maggiori dimensioni è ciò che ha più importanza. Lo stesso vale per il contrario: ciò che ha poca rilevanza è più piccolo. I simboli di Riccardino non hanno tutti la stessa dimensione, come se questa rivestisse un aspetto di importanza dell’oggetto. La sproporzione ha una valenza affettiva, di “importanza emotiva” del ricordo rappresentato, di salienza soggettivamente percepita rispetto a ciò che ha visto, sentito, toccato, odorato. La razionalità non ha mai preso il sopravvento.
Anche la collocazione spaziale valorizza l’irrazionalità: c’è collegamento tra i simboli. Ben equilibrati nella distribuzione nello spazio, ognuno è un ricordo-isola, spesso collegato agli altri attraverso una “metamorfosi”. Tutto fluttua nello spazio del foglio, che è lo spazio mentale: ogni simbolo è un oggetto, una transizione colorata dalla memoria e dagli affetti.