Riccardo Bargellini
Al centro delle mie metodologie come coordinatore e conduttore dell’atelier vi è l’osservazione e l’ascolto continuo dei partecipanti che cerco di stimolare con la finalità di individuare quali sono le predilezioni personali di ognuno verso l’una o l’altra tecnica artistica. Quando riesco ad individuare la tecnica preferita, tento a poco a poco, di studiare per ciascuno uno stimolo particolare, capace di sviluppare le attitudini creative verso una produttività di più alto livello e con un più consapevole e intenso coinvolgimento. Attualmente L’atelier ABC è composto da circa quindici persone con caratteristiche artistiche e caratteriali molto differenti.
Questo porta a dover utilizzare tecniche di lavoro diverse per ognuno di loro, sia nella relazione personale che artistica. L’impostazione di base è però una per tutti: ovvero, cercare
sempre di procedere attraverso le proposte più svariate, alla ricerca di una risposta attiva, di qualcosa che loro trovino stimolante. Negli anni si è potuto verificare che è proprio questo
il punto focale della mia mansione: questa ricerca deve essere una costante del lavoro che viene svolto, perché, nei partecipanti all’atelier (accanto alla loro strabiliante libertà
esecutiva), è proprio la ripetitività quella su cui tendono a immobilizzarsi. Ad ogni modo, è bene precisare che il ruolo del conduttore non è solo quello di puntare a dei risultati,
quanto, prima ancora, quello di mettere a disposizione del gruppo degli strumenti per esprimersi, secondo un metodo che non è poi molto diverso da quello di un normale insegnamento
artistico. La vera differenza tra un insegnamento per così dire “canonico” e il mio lavoro è il maggiore carico di responsabilità nei confronti dei ragazzi rispetto ad un professore, e la loro
maggiore libertà creativa rispetto a degli studenti, per cui alla fine non si parla di insegnare e imparare, ma di ricerca pura, con parità di influenze nelle due direzioni.
Dopo anni di impegno, giorno dopo giorno, i risultati raggiunti sono stati davvero sorprendenti, fino al punto di riuscire ad uscire dalle mura del singolo atelier ed inserire le opere prodotte e
l’esperienze accumulata in un circuito di maggiore visibilità e maggiori possibilità di riscontro e confronto. Il confronto, non solo funziona come un ricchissimo bagaglio di stimoli, ma anche
crea l’opportunità di avere una finalità speciale, il pretesto per un rinnovato impegno e soddisfazione di lavorare.
Artista e comunicatore visivo, ideatore del PAC180, progetto artistico sull’abitare un luogo di cura, il Centro Residenziale Franco Basaglia di Livorno dove conduce dal 1999 l’atelier di attività espressive ABC per gli utenti del dipartimento di Salute Mentale Adulti. Dal 2000 dirige il Premio Ciampi L’altrarte, sezione dedicata alle arti visive del premio musicale dedicato al cantautore Piero Ciampi. Dal 2007 è coordinatore artistico della cooperativa sociale Brikke Brakke. Nel 2010 fonda insieme a Paolo Maccari e Valerio Nardoni la casa editrice Valigie Rosse.
AVANTI COSI’ (serie) 2019/2020
"Fine stato lavorativo" Mixed media su tela
IRRAZIONALE NECESSARIO (2017)
17 dischi + 1 in ceramica bianca a biscotto, 5 sculture in ferro, legno e vernice, dimensioni variabili
Museo delle Miniere, Montecatini Val di Cecina 2017
DOPPIA INTERFERENZA (2017)
Mixed media, dimensioni variabili (In relazione con Franco Bellucci)
INTERFERENZA (2017)
Mixed media
BAU 14, GAMC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea "Lorenzo Viani" Viareggio 2017
PER UN SOFFIO (2015)
Pittura murale collettiva di tremila metri quadri che ha coinvolto 500 alunni delle scuole elementari e medie delle scuole livornesi
Parco Sandro Pertini, Livorno
ESSERE SEGNO (2011)
Mixed media, dimensioni variabili (in relazione con Manuela Sagona)
Pinacoteca Civica Follonica 2011
POURQUOI? (2005)
Mixed media
ArtFarm Pilastro, Pilastro di Bonvaigo, Verona 2009
APPUNTI DELLO SGUARDO (1990/2010)
Sculture in legno
Pergine Valsugana, Spettacolo Aperto 2010